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"DISOBBEDISCO!" @ METALWAVE (I)  by Il Levriero Staff 06/02/2007 at 00:24
Another "Disobbedisco!" great review @ METALWAVE (I) (sorry, Italian only) by Lord Lucyfer





"Cito dal Dizionario della Lingua Italiana.
Capolavoro: L’opera migliore, per valore artistico, di un artista o di una produzione artistica di un’età, di una scuola o di una corrente. / Con valore assoluto, opera di grande pregio e qualità.
Questo per farvi capire a cosa siamo innanzi. “Disobbedisco!”, degli Ianva può essere definito solo così: è un capolavoro assoluto.
Il progetto Ianva (leggasi ‘Ianua’, nome in latino della città di Genova) nasce verso la fine del 2003, per volontà di Mercy (già Malombra, Il Segno Del Comando e Helden Rune) e Argento (mastermind di Spite Extreme Wing ed Antropofagus). Molla che fa scattare il tutto sono due pezzi che i nostri fanno uscire, per conto proprio, per una compilation underground. I pezzi in questione, sembravano rappresentare degli ideali Incipit ed Epilogo, e da qui si può dire di aver avuto un punto di partenza ai lavori che porteranno alla nascita del concept che andrà a formare “Disobbedisco!”.
Il concept in sè viene fornito quando Mercy ed Argento rinvengono su una bancarella un libro di memorie scritto dal Colonnello Giovanni Laurago, dal titolo “Mai Così Colmo Di Vita”, in cui il militare narra dei giorni in cui venne affiancato come attendente al Maggiore Cesare Renzi, uno dei maggiori (mi si scusi il gioco di parole) responsabili della sicurezza interna della Libera Repubblica di Fiume, nonché protagonista di questa storia.
“Disobbedisco!” si dipana sulla storia d’amore, che oserei definire quasi shakespeariana, fra il Maggiore ed Elettra Stavros, celeberrima sciantosa dell’epoca. E non solo. Perché Elettra era in realtà una spia interalleata, tra l’altro proprio al soldo del nemico. Ma mi sono dilungato troppo sul parlarvi del concept in sè, per il quale vi rimando, per saperne veramente tutto, al sito dell’Antica Fonografia Il Levriero, per cui passo a parlarvi del lato puramente musicale di questa band.
Gli Ianva racchiudono l’amore per svariati generi musicali, così diversi fra loro, ma così altrettanto vicini, racchiusi insieme in una perfetta miscela che fa della band genovese assolutamente unica nel suo genere. Possiamo sentire in loro echi delle splendide colonne sonore di Morriconiana memoria, la chansonnier degli anni pre-bellici, la musica italiana degli anni ’60 e ’70 (De Andrè su tutti!). Il tutto unito ad un sapiente ed accurato lavoro per quanto riguarda la stesura dei testi ad opera dello stesso Mercy e di Stefania T. D’Alterio, i quali, tra l’altro, interpretano con un trasporto squisitamente cinematografico le parti del maggiore Renzi e della bella Elettra.
Il discorso d’annuncio della discesa in guerra dell’Italia contro l’impero Austro-Ungarico, con “Colpo Di Maglio” da il via a questo viaggio fra le emozioni più intime e diverse dei nostri protagonisti. Si passa poi a “La Ballata Dell’Ardito”, in cui si inizia a delineare la personalità del Maggiore ed i suoi pensieri riguardanti questa guerra. Viene poi il turno del pezzo che più mi è piaciuto di quest’Opera: l’eloquente “Vittoria Mutilata”, in cui possiamo denotare le riflessioni del Maggiore sul risultato di una guerra che ha visto il suo esercito vincitore, ma di una vittoria che, come tutti saprete, ha lasciato l’amaro in bocca. Una marziale incedere militaresco ad opera di Vincenzo La Rosa segna l’inizio di “(XII – IX – MCMXIX) Di Nuovo In Armi!”: qui vediamo il Maggiore Renzi prepararsi alla formidabile impresa dannunziana, si ritorna alle armi, si combatterà per la conquista di Fiume. Il “Tango Della Menade” oltre ad essere uno degli episodi meglio riusciti di questo cd, vede finalmente all’opera la stupenda voce di Stefania T. D’Alterio che, a mio avviso, molto ‘vintage’, dato lo stile vocale che richiama moltissimo quello che fu (e che è) di cantanti come Milva. Questo splendido Tango segna anche il via di quel gioco al massacro che risultò poi essere alla fine l’amore tra il maggiore e la sciantosa. La suadente voce della D’Alterio ci porta con la fantasia nelle sale del Cafè Europa, innanzi ad una platea militaresca, fra cui figura anche l’amato Renzi. La strumentale “Sangue Morlacco” prelude la struggente “Per Non Dormire”, una malinconica e triste confessione del maggiore, combattuto fra l’amore per la bella Elettra, che pur sempre resta una spia nemica, e ciò che segue la battaglia di Fiume. Arriva “Traditi”, che possiamo quasi definire semi-strumentale, se non fosse per una parte parlata che altro non è che un discorso di D’Annunzio: qui il Vate si accomiata dai suoi legionari. Altra traccia, altra storia: in “Fuoco A Fiume” abbiamo uno struggente duetto fra Mercy/Renzi e Stefania/Elettra, in cui i due confessano i loro tormenti ed il loro amore. Menzione totalmente di merito al lavoro vocale della D’Alterio: riesce a disegnare un vero dipinto, con le sue trame vocali, della rassegnazione di una donna che ha perso tutto. Siamo ormai vicini all’epilogo finale di questa storia fiumana, ed abbiamo con “Muri Di Assenzio” l’ultimo dramma di quest’opera. Nei concitanti istanti che precedevano l’assalto liberativo italiano, i due protagonisti s’incontrano fra la folla, ma il maggiore manda via l’amata con la promessa di rincontrarla a Trieste. Ma, ahimè, il destino avrebbe deciso altrimenti, come vi dirò fra poco. La conclusione di quest’album è affidata all’outro “Amor Sola Lex”, che alla fine diviene una riproposizione di una canzone tradizionale delle mie zone: la a tanto noi napoletani cara “O’ Surdat’ ‘Nnammurat’”, in cui l’ancor più splendida voce della D’Alterio deve fare i conti col difficilissimo dialetto napoletano, con risultati che, comunque, non sono affatto male.
Vi starete chiedendo, di sicuro, cosa ne fu del maggiore Renzi e della sua amata Elettra. Ebbene, il maggiore Renzi, dopo aver comunque dovuto arrestare la Stavros, inizia a fare uso continuo di hashish e a perdersi nell’oblio dell’Assenzio. Il maggiore sembra ormai perdersi, ma giunge la notizia della morte di alcuni fra i suoi più valorosi giovani, e questo pare riscuoterlo. E così che, richiamando a sè l’attendente e ordina di liberare Elettra e gli altri detenuti. Come detto prima, Renzi prometterà alla fuggiasca Elettra di rivedersi alla fine della battaglia a Trieste per poi fuggire lontani, dove la giustizia non avrebbe potuto raggiungerli per i propri crimini. Ma in quella battaglia. Il maggiore Cesare Renzi perì.
Per quanto riguarda Elettra, alla notizia della morte del suo amato iniziò a darsi ad una vita fatta di eccessi e di autodistruzione. Ciò porterà al definitivo declino di una che comunque fu una delle più apprezzate e amate artiste dell’epoca. Elettra è ridotta alla disgrazia, trovandosi, dopo i fast del Cafè Europa a cantare in infime bettole. Morirà, in seguito, per un eccesso di morfina in uno squallido albergo.
Questa la storia del tragico amore fra due personaggi che mai avrebbero dovuto cadere in tale sentimento. Questa la storia riportata ai giorni nostri dall’estro di musicisti come Mercy, Argento e la D’Alterio. Questo non è altro che “Disobbedisco!”, primo lavoro degli Ianva. Questo è semplicemente il miglior prodotto mai uscito in Italia.
Questo e’ un capolavoro.
“Un solo grido ‘Hic Manebimus Optimae’/No, noi non smobilitiamo/Un solo gesto ‘Audere Semper’ altro non c’è/Le armi noi non deponiamo/E restiamo../Restiamo../Restiamo..” "

(Lord Lucyfer - 98/100)


Our biggest thnx to Lord Lucyfer and all Metalwave Staff