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ITALIA: ULTIMO ATTO

Artist: IANVA
Label: Antica Fonografia Il Levriero
Tipologia: Digibook CD
Release Date: 02/06/2009
Genres: Chanson, Dark Cabaret, Italian, Italian Cabaret Melodrama, Martial, Neofolk, Neoclassical, Old Fashioned, Songwriter, Soundtrack

Personnel 
Mercy: voce, liriche, musiche, concepto, arrangiamenti, cori
Stefania T. D’Alterio: voce, liriche, musiche
Fabio Carfagna: chitarre acustica ed elettrica, musiche, cori
Francesco La Rosa: percussioni d’ogni sorta, programmazione macchine, musiche
Fabio Gremo: chitarra classica, musiche, arrangiamenti, cori
Giuseppe Spanò: pianoforte, cori
Azoth: basso elettrico
Davide La Rosa: fisarmonica, percussioni, cori
Roby Nappi Calcagno: tromba

Guests:
Enrico Silvestrin (voce recitante in “Prologo“)
Franca Lai (voce in “Galleria Delle Grazie“)
Duke Montana (inserto in “Piazza Dei Cinquecento“)

Registrazioni a cura di: Francesco La Rosa (ReAbo Studios)
Prodotto da: IANVA
Grafica e supervisione generale: Massimo Bellucci per “Antica Fonografia Il Levriero”


Tracklist

 
 
1. Prologo
2. Dov’eri Tu Quel Giorno?
3. Galleria Delle Grazie
4. Negli Occhi D’Un Ribelle
5. La Stagione Di Caino
6. Luisa Ferida
7. Bora
8. In Compagnia Dei Lupi
9. Cemento Armato
10. Pasionaria
11. Piazza Dei Cinquecento
12. L’Estate Dei Silenzi
13. Italia: Ultimo Atto (Epilogo)


Concepto

Quarta uscita di IANVA e secondo appuntamento con la lunga durata.
Un’opera monumentale che sfiora i 70 minuti e che tuttavia scorre impetuosamente trascinando l’ascoltatore in un nuovo, drammatico viaggio.
Questa volta va in scena da protagonista un’intera nazione, l’Italia. Le pagine più oscure, torbide e controverse della storia degli ultimi sessant’anni viste attraverso gli occhi degli sconfitti di sempre: gli umili, i galantuomini, gli idealisti. La dissoluzione morale e spirituale di un popolo raccontata con appeal neorealista e con più d’un aggancio all’opera di alcune delle più grandi voci dissidenti del periodo: da Pasolini a Malaparte, da Germi a Gaber. E il tocco dolceamaro del genuino, del popolare: da Dalida a Battisti, con gli immancabili Genovesi (De Andrè, Tenco) e Morricone a fare da sfondo. Il tutto nell’ormai consueto e fiammeggiante linguaggio musicale di IANVA, qui, probabilmente, al suo apice di potenza e lirismo.

Prima stampa in digibook. Ristampe successive in jewelbox.

Note: presentato in anteprima nell’ambito dell’edizione 2009 del Wave Gotik Treffen (Leipzig, D).

 



Reviews

… IANVA è l’ultima cittadella vivente del melodramma d’autore, sorta di nemesi silenziosa che reclama lo spirito del bel suono e l’orgoglio di una italianità dimenticata, un’italianità delle idee e del sentimento, della musica quale forma di gesto-poesia che colpisce dritto alla testa e al cuore della gente. Che fa ribollire il sangue nelle vene mentre scandisce motivazioni cogenti come la disintegrazione dei valori, valori per i quali si sono versati fiumi di sangue in guerre fratricide. IANVA non è retro, semmai è rinascimento eroico, è retaggio attivo che pensa al presente e pone interrogativi su ciò che siamo in questo momento della storia/nazione. All’ordine del giorno c’è il tema della sopravvivenza, e con esso il mal d’amore che ghermisce dentro, c’è l’allarme della fine che assorda e sconquassa. C’è “Italia: Ultimo Atto”, questa Italia dove gli dei scappano e gli arrabbiati restano… L’appello è disperato, ma ad accompagnarlo è un canto di passione sublime, è la melodia che suscita tripudio ad ogni giro d’accordo, la forza della speranza che muove alle lacrime. Andrebbero menzionati tutti i 13 brani che nutrono la generosa scaletta, ma qui preme sviscerare emozioni e concetti, l’attonito tramestio che inchioda con le spalle al muro del furor lirico, il soffio della tromba che arriva come un’aquila mandata dal cielo, il nitore cristallino delle corde pizzicate e la fisarmonica che geme alle luci del crepuscolo. L’amore che non s’arrende di fronte alla disfatta dei sogni, ma che urla dal suo sudario d’agonia per restituirli alla vita”.
(Aldo Chimenti – Rockerilla (I) – 9/10 – June 2009)

“Un profondo senso tragico rende prioritario il nuovo operato dei genovesi, quello sguardo fermo, eroico ed onesto, che è neorealismo votato alla denuncia del dramma socio-politico di un popolo: dittatura, guerra, liberazione e tradimento nella casacca consumistica, terrorismo, il pasoliniano ’automatismo mercificante’ (giunto alla disintegrazione huxleyana). La narrazione sonora muta in distinguo più operistici e folklorici, nella passionale luce epica ritratta dalle arie di Morricone, Wagner, De Andrè, Tenco, sino ai fraseggi del cabaret berchtiano. Nobili tragitti,così come è nobile, arcaico, il ripristino neofolk verso Death In June e Ordo Equitum Solis. In queste ’macerie di valori’, il finale pare suggerire un varco nell’obbedienza spirituale”
(Stefano Morelli – Rumore (I) – 9/10 – June 2009)

“… Lo sguardo fermo e intransigente di Mercy & C. è ancora venato dalla nostalgia per quella sorta di “arcadia italiana” di inizio secolo, progressivamente corrotta in una sorta di cupio dissolvi collettivo, nella corsa cieca verso un progresso illusorio ed egoista. E nella sua “notte della Repubblica” brillano i rimandi ad alcune grandi voci del dissenso, da Pasolini a Malaparte, da Germi a Gaber… Si accentua l’evoluzione verso un formato più arioso, quasi “operistico”, una ballata per orchestra che rinuncia quasi del tutto al passo marziale neofolk degli esordi… Il fascino degli Ianva è proprio nell’enfasi cupa e seriosa, in quella prorompente potenza lirica che scampa miracolosamente all’ironia involontaria di tanti altri gruppi limitrofi. Se “Disobbedisco!” era un colpo di maglio in faccia all’indie tricolore, “Italia: ultimo atto” è una lenta ma inesorabile discesa negli inferi, che conferma l’unicità della band genovese nel panorama nostrano.”
(Claudio Fabretti – Ondarock (I) – 7,5 – June 2009)

“… Protesi ogni volta verso un cimento più ardimentoso IANVA non prendono per ’Italia: Ultimo Atto’ spunto concettuale da un’invenzione drammaturgica come avvenne in “Disobbedisco!” bensì dalla storia d’Italia dalla caduta del fascismo ai nostri giorni… L’album inscena infatti una rappresentazione che è un’incessante tormenta che con arrangiamenti tracimanti epos ad ogni frangente coinvolge e inquieta nella sua prepotente irruenza… Il percorso tra vizi, nefandezze e irrisolti interrogativi è affrontato dunque con partecipazione totale e popolare… Il percorso tra vizi, nefandezze e irrisolti interrogativi è affrontato dunque con partecipazione totale e popolare … Con l’ausilio di qualche documento sonoro d’epoca estremamente funzionale … emergono, più che umori folk noir, riferimenti musicali da reperire nei massimi compositori di colonne sonore nostrani… e nella canzone d’autore non soltanto di una forte specificità italica – su tutti il concittadino De André – coincidendo frequentemente con la visionarietà melodica di Brel, Walker, Almond.”
(Paolo Bertoni- Blow Up (I) -7/8 – September 2009)

“The flamboyant and many-headed Italian darkfolk cabaret ensemble Ianva has released a great new conceptalbum with the title Italia: Ultimo Atto. Passionated melancholic folk music with an influence of melodramatic cabaret delivered Ianva much praise on previous releases and this was completely justified so the expectations for this new album were pretty high. Italia: Ultimo Atto deals with the darkest and most controversial times of Italian history of the last 60 years as seen through the eyes of the oppressed, the idealists and the honest men. Through the eyes of the eternally defeated. It deals with partisans and fascists, war and corruption… Italia: Ultimo Atto shows Ianva at its best. Powerful, epic and compelling. Ianva has again achieved to improve themselves. This release deserves the highest grade. A must buy”
(Teknoir – Gothtronic (NL) -10/10 –  August 2009)

” Dank der ausgefeilten Arrangements gehen Akustik- und Elektrogitarren, Percussion, Streicher, Klavier, Akkordeon und Trompete eine geniale Symbiose ein. Klassische Neofolk-Elemente finden sich ebenso wie treibende Marschrhythmen („Bora“), von italienischer Folklore Beeinflußtes („In compagna dei lupi“) oder Stücke, die an Chansons aus den 30er Jahren erinnern („Luisa Ferida“, das sich am Ende in einen immer schneller werdenden Walzerrhythmus steigert). Das alles fügt sich zu einer einzigartigen Einheit, die ich so im doch manchmal stark im Immergleichen verhafteten Neofolk- und Military Pop-Genre noch nie gehört habe. Eigentlich bleibt nur noch eins zu sagen: Öffnet eine Flasche guten italienischen Rotwein und genießt diese brillante Mischung aus Pathos, Romantik und Dramatik!”.
(SME – Black Magazine (D) -10/10 –  December 2009)